Un fumetto che si chiama “Materia Viva”, perché di questa sostanza son fatti i nostri corpi e le nostre storie.
Per maggiori info: collettivakathe@autistici.org
Il sito del progetto: Collettiva Kathe
Collettivo Antipsichiatrico
Un fumetto che si chiama “Materia Viva”, perché di questa sostanza son fatti i nostri corpi e le nostre storie.
Per maggiori info: collettivakathe@autistici.org
Il sito del progetto: Collettiva Kathe
Ci auguriamo che questa guida possa essere utile a chi incappa nelle maglie della psichiatria.
DALL’INTRODUZIONE:
“Abbiamo deciso di realizzare questa piccola guida al TSO – il trattamento sanitario obbligatorio – per aiutare concretamente chi finisce in repartino, chi ha persone care imprigionate a capire meglio questo dispositivo mostruoso, un cocktail tra prigione e ospedale, dove l’istituzione politica e quella psichiatrica hanno il potere di disporre della libertà di uomini e donne sulla base del pregiudizio psichiatrico che marchia i comportamenti bollati come fuori norma, ma non sanzionati dalla legge.“
C.F. ________________
nato a ________il__________________
residente a _______________________in via ___________________________
tel._______________ fax ___________
mail ____________________________
professione svolta: ___________________
nella sua qualità di:
1) Persona beneficiaria
2) Amministratore di sostegno del beneficiario
3) Persona stabilmente convivente con la persona beneficiaria
4) Parente entro il quarto grado,
ovvero: ___________________(es. madre)
5) Affine entro il secondo grado,
ovvero:____________________(es. marito della sorella)
6) Pubblico Ministero
7) Responsabile dei Servizi socio-sanitari impegnati nella cura e assistenza del beneficiario, siccome a conoscenza dei fatti che rendono opportuna l’apertura della Amministrazione di sostegno.
CHIEDE ai sensi degli artt. 413 comma 1 sg. cod. civ. (legge 9 gennaio 2004, n. 6) LA SOSTITUZIONE DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO:
NOME ___________________
COGNOME ________________
C.F. _____________________
NATO A _______________IL ___________
RESIDENTE A _____________
IN VIA ___________________
TEL _____________________
FAX _____________________
MAIL ____________________
GIÀ NOMINATO IN FAVORE DI:
NOME ____________________
COGNOME _________________
C.F. ______________________
NATO A ________________ IL ____________
RESIDENTE A __________________________
IN VIA ________________________________
DIMORA ABITUALE: ______________________
luogo in cui il beneficiario ha la sede stabile dei suoi affetti ed interessi: da indicare qualora sia diversa dalla residenza o dal domicilio (es.: presso la Casa di Cura sita in…../ presso un parente…..).
E PROPONE, IN SOSTITUZIONE, LA PERSONA SOTTO INDICATA:
NOME ___________________
COGNOME ________________
C.F. _____________________
NATO A ______________IL ____________
RESIDENTE A _____________
IN VIA ___________________
TEL _____________________
FAX _____________________
MAIL ____________________
SPECIFICARE LE RAGIONI PER CUI SI CHIEDE LA SOSTITUZIONE (ai sensi dell’art. 413 comma 1 c.c., l’istanza deve essere “motivata”, altrimenti è suscettibile di rigetto):
_________________________________
_________________________________
_________________________________
_________________________________
_________________________________
Luogo e data FIRMA (leggibile)
Il sottoscritto (Nome e Cognome):__________________
C.F.: ______________________
nato a ________________________il____________
residente a __________________
in via ______________________
tel.__________________ fax _____________
mail _______________________
professione svolta: __________________
nella sua qualità di :
1) Persona beneficiaria
2) Amministratore di sostegno del beneficiario
3) Persona stabilmente convivente con la persona beneficiaria
4) Parente entro il quarto grado, ovvero: _______________(es. madre)
5) Affine entro il secondo grado, ovvero: _______________(es. marito della sorella)
6) Pubblico Ministero
7) Responsabile dei Servizi socio-sanitari impegnati nella cura e assistenza del beneficiario, siccome a conoscenza dei fatti che rendono opportuna la revoca della Amministrazione di sostegno. CHIEDE ai sensi degli artt. 413 comma 1 sg. cod. civ. (legge 9 gennaio 2004, n. 6)
LA REVOCA DELL’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO GIÀ PENDENTE IN FAVORE DI:
NOME __________________
COGNOME _______________
C.F. ______________________
NATO A _________________ IL ____________
RESIDENTE A ___________________________
IN VIA ________________________________
DIMORA ABITUALE: ______________________
luogo in cui il beneficiario ha la sede stabile dei suoi affetti ed interessi: da indicare qualora sia diversa dalla residenza o dal domicilio (es.: presso la Casa di Cura sita in…../ presso un parente…..).
ISTANZA SPECIFICARE LE RAGIONI PER CUI SI CHIEDE LA REVOCA (ai sensi dell’art. 413 comma 1 c.c., l’istanza deve essere “motivata”, altrimenti è suscettibile di rigetto. Altresì il Giudice può revocare la nomina anche d’ufficio: art.413 comma 4 c.c.): SI SONO DETERMINATI I PRESUPPOSTI PER LA CESSAZIONE DELLA A.D.S., PER I MOTIVI CHE SEGUONO:
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L’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO È RISULTATA INIDONEA A REALIZZARE LA PIENA TUTELA DEL BENEFICIARIO, PER I SEGUENTI MOTIVI:
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(EVENTUALE INTEGRAZIONE) Il richiedente PROPONE i seguenti mezzi istruttori e/o l’acquisizione delle seguenti informazioni (ex art. 413 c.c.) ad ulteriore fondamento della domanda di revoca:
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ALLEGA (documenti utili –in specie, certificati medici, relazioni cliniche, perizie….):
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Luogo e data FIRMA (leggibile)
Oggetto: revoca consenso alla somministrazione per via intramuscolare della terapia farmacologica predisposta dal DSM di riferimento.
Il sottoscritto _______________ con la presente revoca il proprio consenso alla somministrazione per via intramuscolare del farmaco neurolettico iniziata nel mese_______________ di presso il CIM di ._______________ .
Il medesimo dichiara di non essere stato, al momento della prima accettazione della terapia, sufficientemente dotto circa gli effetti collaterali a breve e lungo termine, o comunque di non essere stato in quel momento capace di comprendere appieno quanto espostole, a causa dell’esposizione a forti dosaggi di benzodiazepine;
In seguito alla prima e seconda somministrazione del farmaco si sono manifestati indesiderabili effetti collaterali, tra i quali grave rallentamento delle capacità cognitive e confusione mentale, che non si devono strumentalmente considerare sintomi patologici ma esclusivamente effetti collaterali della terapia psichiatrica somministrata per depot.
Fa inoltre presente che la ‘comodità’ per il CIM dell’iniezione mensile, rispetto alla terapia per somministrazione orale, non giustifica l’esposizione del paziente a effetti indesiderati tanto violenti, fisicamente rischiosi e psicologicamente devastanti.
La preoccupazione,espressa ripetutamente dal personale sanitario, che la terapia non sia assunta regolarmente, non è certamente sintomo di voler creare le necessarie condizioni per costruire un rapporto di fiducia tra il paziente e il suo medico di riferimento.
Non dovrebbe essere necessario ricordare che, dall’entrata in vigore della legge 180/78, il paziente psichiatrico ha il diritto di decidere circa la propria salute, qualora non sussistano gli estremi che legittimino il ricorso al TSO, come nel mio caso in cui non viene minimamente espresso un rifiuto della terapia farmacologica.
Il consenso, per essere valido, deve essere:
Personale: non ammessa la rappresentanza di terzi.
Libero e spontaneo: deve essere frutto di una scelta non condizionata o vincolata, senza errori o inganni, libero da coartazione, dalla dipendenza terapeutica e dalla supremazia dell’operatore.
Cosciente: personalizzato, basato sulla valutazione dell’informazione, sulle possibili conseguenze di trattamento e di non trattamento, e di alternative tra cure possibili.
Attuale: va dato ogni volta, prestazione per prestazione, prima di essa e revocato in qualsiasi momento dall’interessato/a.
Manifesto: va acquisito con passi chiari e precisi, non è sufficiente l’assenza di dissenso o la presenza di un consenso tacito né è ritenuto implicito nel rapporto tra medico e paziente.
Richiesto: da parte del medico il quale ha il dovere di fornire tutti gli elementi necessari perchè le caratteristiche del consenso siano tutte rispettate.
Recettizio: ha effetto nel momento in cui il medico destinatario ne viene a conoscenza.
Quanto sopra premesso la sottoscritta chiede la sostituzione del farmaco sopraddetto con il suo equivalente da somministrare per via orale, impegnandosi fin d’ora a seguire tutte le indicazioni terapeutiche propostale dal Medico Curante.
DIFFIDA
il CIM a proseguire il trattamento con depot contro la volontà qui esposta, ritenendo il CIM ed il suo personale responsabile a tutti gli effetti giuridici di qualsiasi conseguenza, diretta o indiretta, possa derivare dalla prosecuzione del trattamento.
Distinti saluti
COSA E’
E’ il ricorso contro il provvedimento al Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.) convalidato dal Giudice Tutelare.
NORMATIVA
Legge n. 180 del 13 maggio 1978 – art. 5.
CHI PUO’ RICHIEDERLO
Chi è sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio e chiunque vi abbia interesse può proporre ricorso al Tribunale competente per territorio.
DOVE A BOLOGNA
Presso il Tribunale, piano ammezzato, stanza 4.13.
Orario sportello: dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 12:30.
COME SI SVOLGE
Il ricorso può essere presentato mediante raccomandata con avviso di ricevimento e le parti possono stare in giudizio senza assistenza di un difensore e farsi rappresentare da persona munita di mandato scritto in calce al ricorso o in un atto separato.
COSTI
Esente da contributo unificato e da marca per diritti.
(da: www.tribunale.bologna.giustizia.it/tso)