Skip to content

STRAPPI

Collettivo Antipsichiatrico

  • Home
  • Chi siamo
  • Materiali
  • Iniziative
  • Stampe e adesivi
  • INFORMAZIONI SUL TSO
    • AUTODIFESA

Categoria: Libri

LIBRI: IL TELEFONO VIOLA. CONTRO I METODI DELLA PSICHIATRIA

Posted on 2022/12/26 - 2022/12/28 by Collettivo STRAPPI

di Giorgio Antonucci  ed Alessio Coppola

1989 edizioni Elèuthera

Davide subisce l’amputazione della gamba a causa di un ricovero coatto. Valerio e Teresa vengono per decine di anni legati e segregati per semplice ignoranza ed emarginazione sociale. Claudio pensa di essere perseguitato dalla CIA e per questa convinzione viene perseguitato di fatto dalla psichiatria. Altri, come Carlo Rellini, muoiono ancora oggi a causa dell’elettroshock. Le storie riportate in questo libro, fra le tante vissute al telefono viola nei suoi primi quattro anni di attività, sono state scelte non in base a criteri di curiosità giornalistica, ma in quanto rappresentative di problemi che fanno parte dell’esperienza quotidiana di migliaia di persone.

PDF: Il Telefono Viola

 

Posted in Antipsichiatria, Autodeterminazione, Libri, Materiali, Riduzione del danno

LIBRI: NEMESI MEDICA

Posted on 2022/11/21 by Collettivo STRAPPI

NEMESI MEDICA
Ivan Illich

“La corporazione medica è diventata una grande minaccia per la salute.”

1976

Ivan lllich conduce in questo suo libro una serrata analisi critica che demitizza l’istituzione medica. L’estrema medicatizzazione della società e la gestione professionale del dolore e della morte appaiono a lllich come l’esempio paradigmatico di un fenomeno di dimensioni più ampie. La “nemesi medica”, cioè la “vendetta”, la minaccia per la salute quale conseguenza di una crescita eccessiva dell’organizzazione sanitaria, è infatti solo un aspetto della più generale “nemesi industriale”, cioè degli effetti paradossali e delle ricadute negative di uno sviluppo abnorme della tecnologia e dei servizi. Scritto nel 1976, questo libro è oggi considerato un classico del moderno pensiero radicale.

PDF: Ivan-Illich-Nemesi-medica

Posted in Autodeterminazione, Libri, Materiali, Medicina, Salute

LIBRI: TECNOLOGIE DEL DOMINIO. LESSICO MINIMO DI AUTODIFESA DIGITALE

Posted on 2022/11/14 - 2022/11/14 by Collettivo STRAPPI

LIBRI: TECNOLOGIE DEL DOMINIO. LESSICO MINIMO DI AUTODIFESA DIGITALE

Collettivo Ippolita
2017
Le parole delle tecnologie del dominio sono molte, e riguardano tutti gli abitanti del pianeta Terra, anche non umani, anche le macchine. Alcune sono antiche, altre sono di nuovo conio; spesso sono termini inglesi: Algoritmo, Big Data, Blockchain, Digital labour, Gamificazione, Internet of Things, Pornografia emotiva, Privacy, Profiling, Trasparenza radicale e altre ancora. Sono collegate fra loro da una fitta trama di rimandi e sottintesi, una rete di significati colma di ambivalenze e incomprensioni. Insieme compongono il variegato mosaico della societa presente e di quella a venire. In questo quadro emerge come ideologia prevalente I’anarco-capitalismo, una dottrina vaga eppure molto concreta nei suoi effetti devastanti sui legami sociali, la costruzione delle identità individuali e collettive, la politica. Sembrano parole d’ordine solide come acciaio temprato, senza crepe, senza debolezze. Ma a osservarle con le lenti dell’ironia, con gli occhiali dello humor e della consapevolezza storica, con il desiderio hacker di smontarle e capire come funzionano, si sciolgono come neve al sole.

PDF: Tecnologie del dominio

Posted in Autodeterminazione, Libri, Materiali, Tecnologie e digitalizzazione

LIBRI: L’ALGORITMO SOVRANO. METAMORFOSI IDENTITARIE E RISCHI TOTALITARI NELLA SOCIETÀ ARTIFICIALE

Posted on 2022/11/14 - 2022/11/14 by Collettivo STRAPPI

L’ALGORITMO SOVRANO.
METAMORFOSI IDENTITARIE E RISCHI TOTALITARI NELLA SOCIETÀ ARTIFICIALE

Renato Curcio
2018

Nel mondo virtuale Tutto può essere finto. Viviamo in una società accelerata da molti artifici. La successione sempre più veloce e frammentata delle apparenze quotidiane, iper-stimolata da immagini scioccanti, slogan terribili, cinguettii robotici, post virali, pubblicità d’ogni tipo esposte o nascoste, finisce con l’indurre effetti multipli di lucido stordimento. Percezioni alterate. Stati di coscienza permanentemente modificati. Lo stupefacente si è fatto misura della comunicazione ordinaria e tutti noi, pur sapendolo in qualche vago modo, soggiacciamo comunque al suo effetto e ne diventiamo dipendenti. Questo contesto, incessantemente riprodotto dall’instancabile macchina algoritmica, ormai ben oltre la temporalità umana ancorata alle periodizzazioni biologiche della veglia e del sonno, ha per fonte gratuita e paradossale proprio la nostra energia comunicativa. La parte attiva e produttiva, a ben vedere, siamo proprio noi, gli utilizzatori. E lo siamo, in parte, perché costretti dalle nuove configurazioni della sopravvivenza nella società artificiale; per non finire al margine o esclusi. In parte – forse più rilevante ancora – perché affascinati dalle mitologie e dagli effetti speciali mediante cui i possessori del capitale algoritmico organizzano e perseguono la perpetuazione del loro dominio e della loro egemonia. Siamo noi che generiamo la materia prima – le tracce e i dati – della loro economia. Siamo noi che, contro i nostri stessi e più essenziali interessi, rendiamo effettiva la loro capacità d’indurre le nuove forme storiche del loro potere e della nostra sudditanza.

Il momento non è affatto ordinario. Per la prima volta nella storia della nostra specie, a seguito dell’espansione rapida e pervasiva delle tecnologie di intermediazione digitale, l’esperienza umana non si compie più soltanto o in prevalenza nello spazio-tempo dei corpi in relazione ma si proietta anche e simultaneamente in uno spazio-tempo virtuale. Siamo investiti da due processi asimmetrici regolati da logiche diverse che c’impongono, volenti o nolenti, una dissociazione identitaria radicale e permanente, una dissociazione che, comunque venga soggettivamente interpretata e gestita, non è affatto padroneggiata e per questo viene ampiamente sfruttata.

Questa nuova e più complessa situazione contestuale e identitaria presenta delle differenze radicali rispetto alle pratiche che fino a pochi” anni fa eravamo abituati a compiere nella vita reale. Abitudini e ritualità consolidate fin dai tempi remoti sono State travolte. Nelle nuove condizioni infatti ci troviamo a dover affrontare una formazione sociale più complessa e soprattutto caratterizzata dalla compenetrazione intermittente delle esperienze relazionali in presenza e di quelle in connessione. Voglio dire che in quanto umani, l’ibridazione sempre più ampia con dispositivi digitali in tutti gli ambiti della nostra esperienza – apprendimento comunicazione, lavoro, consumo, divertimento, ecc. – e la sua implicazione simbiotica, ci inducono a oscillare, con frequenza crescente, tra i due contesti e quindi a vivere in modo simultaneo esperienze dissimili. Se nei contesti relazionali gli scambi comunicativi restano “faccia-a-faccia”, in quelli online dominano le connessioni tra alias e i corpi “svaniscono” o meglio subiscono una risignificazione antropologica dall’incerto destino. Nel regno delle connessioni, avatar o alias li sostituiscono. D’altra parte, la traiettoria umana non conosce tragitti reversibili e il “ritorno” a un solo contesto – quello dominato dagli scambi faccia-a-faccia – in una prospettiva di specie è ormai inimmaginabile. E anche il prossimo futuro, per nostra fortuna, benché una valanga di proiezioni precettive o distopiche ce lo dipingano ora fosco come una catastrofe imminente, ora smart come l’ultimo gadget della Apple, resta, a loro gran dispetto, inattingibile. Le proiezioni predittive, nonostante le loro supponenti ambizioni non sono in grado di varcare i suoi cancelli. Di una cosa però dobbiamo prendere atto: in gran parte del pianeta, non adeguarsi al passo veloce delle tecnologie digitali non viene più neppure “concesso”.

I contesti obbliganti s’infittiscono e un gran numero di operazioni necessarie alla semplice sopravvivenza ha già fatto trasloco nel virtuale, mentre altre sono in lista d’attesa.

Naturalmente questo è fonte di molte difficoltà di adattamento fino a oggi sconosciute, e di inedite dissonanze identitarie perché nelle due dimensioni “tempo”, “spazio” e “velocità” non si assomigliano affatto e anzi differiscono qualitativamente dando luogo a vissuti spaesanti per i quali – qualunque sia la classe di età – non siamo ancora sufficientemente “addomesticati” e dunque adeguatamente preparati. Così, mentre tutto ciò c’impone urgenti trasformazioni sociali, culturali e psicologiche nel modo di concepire e organizzare gli apparati istituzionali e la vita quotidiana, ognuno di noi resta esposto a molti rischi per la maggior parte minimizzati, mimetizzati e impercepiti. Il più estremo dei quali, come già si osserva, è l’affievolimento della vita di relazione a beneficio di quella in connessione, con l’inevitabile conseguenza di una usura progressiva dei legami di specie spinta fino allo sbriciolamento degli spazi residui di sociabilità.
Per inoltrarci in questo scenario turbolento porteremo anzitutto l’attenzione su quella frontiera in cui i principali dispositivi digitali, esercitando pressioni sulle nostre più consuete esperienze relazionali, inducono evidenti torsioni identitarie; torsioni che ci proiettano nel vivo malessere di ma mutazione antropologica in pieno svolgimento. Anche qui, come abbiamo fatto in esplorazioni precedenti, ci serviremo di alcune narrazioni d’esperienza raccolte in diversi cantieri socio-analitici e delle riflessioni che esse hanno suscitato in due laboratori svolti tra gennaio e aprile del 2018 a Roma e a Milano. Si tratterà naturalmente di una esplorazione incompiuta, come del resto è incompiuta ogni impresa umana. Incompiuta ma aperta ai
confronti che questa sua restituzione sociale riuscirà a suscitare. Questa del resto è una buona via anche per misurarne i limiti e per immaginare, nel vivo di una effettiva dialettica sociale, ulteriori e più ampie prospettive.

PDF: L’algoritmo sovrano

Posted in Autodeterminazione, Libri, Materiali, Tecnologie e digitalizzazione

LIBRI: RECLUSIONE VOLONTARIA

Posted on 2022/11/14 by Collettivo STRAPPI

RECLUSIONE VOLONTARIA

Renato Curcio
1997

All’origine di queste pagine c’è una domanda che l’autore si pone da quando, nel 1974, ha varcato la soglia di una prigione: cosa succede a chi si trova intrappolato in una situazione estrema?
Qui viene seguito il sentiero di quelle persone che, in tutte le epoche e in ogni lato del mondo, hanno scelto volontariamente di recludersi: dentro una grotta, un cubo di muri, un deserto, un bosco; o dentro un mondo di segni e di linguaggi solitari. La scelta della reclusione volontaria, come tentativo vitale di sottrarsi ad una qualche forma di reclusione esplicita o mascherata, è presente nella vita ordinaria di ciascuno; essa si mostra come la più totale accettazione e il più risoluto rifiuto della reclusione; come uno stato di coscienza doppio e dissociato. Chi volontariamente si reclude chiede al suo corpo di ‘staccare’, di andarsene dalle afflizioni indotte dal sistema relazionale che subisce e che non è in grado di cambiare; gli chiede di trovare in sé le buone energie per inoltrarsi in altre dimensioni dell’esperienza e della condizione umana. L’esito è consegnato, forse, ad un addestramento sottile che la cultura in cui viviamo sistematicamente scoraggia, all’esercizio di un ulteriore sdoppiamento che ci renda ‘presenti’ alle nostre identità dissociate, alle loro sacrosante ragioni ed ai loro limiti.

PDF: Reclusione volontaria. Renato Curcio

Posted in Autodeterminazione, Libri, Materiali

LIBRI: DIVIETO DI INFANZIA, PSICHIATRIA CONTROLLO, PROFITTO

Posted on 2022/11/09 - 2022/11/13 by Collettivo STRAPPI

DIVIETO DI INFANZIA
Psichiatria, controllo, profitto

Di Chiara Gazzola e Sabastiano Ortu
2018

La tendenza della cultura occidentale a medicalizzare ogni fase della vita si estende all’infanzia e all’adolescenza codificando nuove diagnosi psichiatriche, colpevolizzando espressività e comportamenti, sancendo nuovi limiti di definizione delle presunte anomalie e offrendo all’industria farmaceutica proficui sempre più copiosi. La scuola pubblica è il luogo privilegiato per avviare, attraverso strumenti approssimativi, l’iter diagnostico. L’aumento esponenziale di certificazioni, sancite per catalogare ogni difficoltà dell’età evolutiva, induce alla prevaricazione dell’approccio clinico danneggiando la relazione educativa. Quali le possibilità di opposizione alla diffusione degli screening e a obiettivi formativi che limitano la libertà professionale degli insegnanti? Quali le alternative per i genitori? Affinché la fantasia, il senso critico e la libertà di scelta continuino a caratterizzare l’infanzia, tutta la comunità adulta dovrà difendere le nuove generazioni e la propria responsabilità tornando a riflettere sull’importanza dell’ambito sociale e relazionale.

PDF: DIVIETO DI INFANZIA

Posted in Antipsichiatria, Infanzia e adolescenza, Libri, Materiali, Salute, Scuola

LIBRI: 41-bis. IL CARCERE DI CUI NON SI PARLA

Posted on 2022/11/01 by Collettivo STRAPPI

41 bis. Il carcere di cui non si parla

M. Rita Prette
2012

In questo libro si percorrono la storia recente del carcere e dei suoi dispositivi punitivi, seguendo la traccia delle emergenze che di volta in volta ne hanno determinato – o pretestuosamente consentito – l’evoluzione. Prendendo l’esperienza armata degli anni settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41 bis e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l’identità per sostituirla con un’altra.

PDF: 41-bis. Il carcere di cui non si parla

Posted in Carcere, Libri, Materiali

LIBRI: INTERROMPERE L’USO DEGLI PSICOFARMACI, GUIDA ALLA RIDUZIONE DEL DANNO

Posted on 2022/09/15 - 2022/11/01 by Collettivo STRAPPI

INTERROMPERE L’USO DEGLI PSICOFARMACI
Guida alla riduzione del danno

Pubblicato da The Icarus Project e Freedom Center

Questa guida riunisce le migliori informazioni che abbiamo reperito e le migliori lezioni che abbiamo imparato all’Icarus Project e al Freedom Center. Essa non ha l’intenzione di convincere nessuno a smettere di prendere gli psicofarmaci, ma vuole invece istruire le persone sulle loro opzioni, nel caso decidano di esplorare la possibilità di uscirne.

In una cultura polarizzata, da una parte, tra la propaganda delle case farmaceutiche a favore delle medicine e l’agenda contro le medicine di alcuni attivisti dall’altra, noi offriamo un approccio basato sulla riduzione del danno, per aiutare le persone a fare le proprie scelte. Presentiamo anche idee e informazioni per coloro che decidono di continuare a prendere i loro farmaci o a ridurne l’uso.
Molte persone trovano davvero utile assumere gli psicofarmaci e scelgono di continuare a prenderli: anche se con determinati rischi, questa potrebbe essere un’opzione migliore, data la loro situazione e le circostanze.Allo stesso tempo, gli psicofarmaci recano grossi pericoli e possono provocare, a volte, un danno terribile, possono persino diventare un problema più grande delle condizioni a causa delle quali vengono prescritti.
Troppo spesso, le persone che hanno bisogno di aiuto per abbandonare gli psicofarmaci sono lasciate senza guida e le decisioni in merito alle medicine possono venire considerate come la giusta via in un labirinto. Abbiamo bisogno di informazioni oneste che possano ampliare la discussione, e noi speriamo che questa guida aiuti le persone ad avere più fiducia in sé stesse e a prendersi cura in modo migliore l’una dell’altra.

PDF: INTERROMPERE L’USO DEGLI PSICOFARMACI, GUIDA ALLA RIDUZIONE DEL DANNO

Posted in Antipsichiatria, Autodeterminazione, Farmaci, Libri, Materiali, Opuscoli, Riduzione del danno, Salute

LIBRI: LA VITA QUOTIDIANA COME STORIA, SENZA PAURE E SENZA PSICHIATRIA

Posted on 2022/04/03 - 2022/11/01 by Collettivo STRAPPI

LA VITA QUOTIDIANA COME STORIA
Senza paura e senza psichiatria

Antologia di scritti di Antonietta Bernardoni, a cura del collettivo Bernardoni
2018

Antonietta Bernardoni (1919 – 2008) critica del sistema economico e sociale vigente, fece costante riferimento al movimento operaio, partecipò alla lotta partigiana, fu insegnate, medico, terapeuta e ricercatrice. Avuti in mano i titoli accademici e il sapere ad essi legato non ci mise molto a constatare la miseria del paradigma medico/psichiatrico e ad interrogarsi sul ruolo dello “specialista”. In questo testo la speciale esperienza di autogestione della salute dell’Attività Terapeutica Popolare a Modena.

PDF: Antonietta-Bernardoni. La vita quotidiana come storia. Senza paure e senza psichiatria

 

Posted in Libri, Materiali, Salute



  • SOLIDARIETÀ ANTIPSI/ANTI-INPS
  • MORTO UN OPG SE NE FA UN ALTRO
  • T.S.O. GUIDA MOLTO PRATICA ALL’AUTODIFESA
  • LIBRI: IL TELEFONO VIOLA. CONTRO I METODI DELLA PSICHIATRIA
  • MODELLO DI RICORSO AL T.S.O. E DELEGA A PERSONA DI FIDUCIA
  • SMASH REPRESSION!
  • UNA BIBLIOTECA PER L’ANTIPSI! PROIEZIONE “MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE”
  • LIBRI: NEMESI MEDICA
  • PSICHIATRIA…
  • LUNEDÌ SOCIALITÀ ANTIPSI * HACKERIAMO LA GABBIA

  • Antiproibizionismo
  • Antipsichiatria
  • Autodeterminazione
  • Autodifesa
  • Carcere
  • Cinema
  • Farmaci
  • Fumetti
  • Gentrificazione
  • Infanzia e adolescenza
  • Iniziative
  • Libri
  • Materiali
  • Medicina
  • Militarizzazione
  • Opuscoli
  • Radio
  • Riduzione del danno
  • Salute
  • Scritti e riflessioni
  • Scuola
  • Sindemia
  • Smart city
  • Stampe, serigrafie e adesivi
  • Stato d'emergenza
  • T.S.O.
  • Tecnologie e digitalizzazione

Gli ultimi libri, materiali, fumetti e opuscoli caricati:

  • T.S.O. GUIDA MOLTO PRATICA ALL’AUTODIFESA
    T.S.O. GUIDA MOLTO PRATICA ALL’AUTODIFESA Trattamento Sanitario Obbligatorio. Cosa può fare chi è dentro. Cosa può fare chi è fuori. Pur non riconoscendo nessuna validità né alla psichiatria, né alle… Leggi tutto: T.S.O. GUIDA MOLTO PRATICA ALL’AUTODIFESA
  • LIBRI: IL TELEFONO VIOLA. CONTRO I METODI DELLA PSICHIATRIA
    di Giorgio Antonucci  ed Alessio Coppola 1989 edizioni Elèuthera Davide subisce l’amputazione della gamba a causa di un ricovero coatto. Valerio e Teresa vengono per decine di anni legati e… Leggi tutto: LIBRI: IL TELEFONO VIOLA. CONTRO I METODI DELLA PSICHIATRIA
  • LIBRI: NEMESI MEDICA
    NEMESI MEDICA Ivan Illich “La corporazione medica è diventata una grande minaccia per la salute.” 1976 Ivan lllich conduce in questo suo libro una serrata analisi critica che demitizza l’istituzione… Leggi tutto: LIBRI: NEMESI MEDICA
  • PSICHIATRIA…
     
  • LIBRI: TECNOLOGIE DEL DOMINIO. LESSICO MINIMO DI AUTODIFESA DIGITALE
    LIBRI: TECNOLOGIE DEL DOMINIO. LESSICO MINIMO DI AUTODIFESA DIGITALE Collettivo Ippolita 2017 Le parole delle tecnologie del dominio sono molte, e riguardano tutti gli abitanti del pianeta Terra, anche non… Leggi tutto: LIBRI: TECNOLOGIE DEL DOMINIO. LESSICO MINIMO DI AUTODIFESA DIGITALE

Progetti amici:

  • Collettivo Senzanumero
  • Collettivo Antonin Artaud
  • Collettivo Camap
  • Brigata Basaglia
  • Anarchoherbane Kollektiv
  • Sindemia
  • Brughiere
  • Infopsi

Proudly powered by WordPress | Theme: micro, developed by DevriX.